
Carla Accardi, nata Carolina Accardi (Trapani, 1924 – Roma, 2014), è stata una delle prime donne italiane a dedicarsi all’astrattismo, una corrente dove solitamente si muovevano per lo più artisti uomini, e ad essere conosciuta all’estero. Inizialmente fece parte del collettivo Forma 1, per poi proseguire sia lavorando da sola che saltuariamente con il gruppo MAC – Movimento Arte Concreta. La sua ricerca artistica si basa su due cardini principali, da un lato l’astrattismo inteso come riduzione all’essenziale delle forme e dei segni, eliminando qualsiasi significato simbolico o allegorico della composizione, dall’altro lato l’impegno nel dimostrare che le artiste donne non dovevano per forza produrre un’arte delicata nei temi e nelle cromie per via del loro genere, al contrario dovevano essere libere di rappresentare dei messaggi forti, al pari dei colleghi uomini. Per questo, il nome della Accardi è spesso collegato all’attivismo a favore delle idee femministe.
La Accardi ha utilizzato la classica tela, dipinta con materiali inusuali (come la caseina) e, inoltre, ha creato una serie di installazioni che proseguono ed espandono l’opera stessa nello spazio, dimostrando che lavorare con una tecnica non ne esclude automaticamente un’altra.